Per tutto il 2020 la Turchia del sultano Erdogan ha provocato i Paesi dell’Europa, facendo partire migliaia di immigrati verso la frontiera greca. Poi ha aperto la questione del Mediterraneo orientale, dove c’è una faccenda di acque contese con la Grecia. Nei combattimenti in corso tra l’Armenia e l’Azerbaigian per il controllo dell’ampia regione di Nagorno Karabakh Erdogan si è schierato apertamente con l’Azerbaigian mentre l’Occidente invitava al consueto dialogo. E’ entrata a gamba tesa anche in Libia con forti finanziamenti alle milizie. Infine in numerosi Paesi garantisce soldi su soldi per costruire moschee.
In questo contesto abbiamo assistito al viaggio in Turchia di Ursula von der Leyen e di Charles Michel, numeri 1 e 2 dell’Unione Europea. Una missione che purtroppo sa di resa a Erdogan. Hanno chiesto il rispetto dei diritti umani che, come è noto, in Turchia non esiste. Ma lo hanno fatto in maniera debolissima.
Il punto sul tavolo è invece il rinnovo del contestatissimo accordo del 2016 sull’immigrazione: sei miliardi di euro regalati alla Turchia in cambio di un’occhiata ai confini affinchè gli immigrati non invadano l’Europa.
Il libretto degli assegni di Bruxelles è pronto. I nostri soldi regalati a Erdogan. Von Der Leyen e Michel sono andati a elemosinare un accordo, umiliando l’Europa. Anche perché l’Europa in questi anni, pur avendo incassato miliardi, ha più volte alzato i toni e lasciato superare i propri confini a migliaia di profughi quando era necessario minacciare i leader europei.
Insomma l’Europa fa la solita figura misera, aiutando un dittatore che tra l’altro proprio in questi giorni ha fatto arrestare una decina di vecchi ammiragli in pensione solo perché avevano firmato una lettera aperta rivolta al presidente.
Per placare il sultano sono pronti i soldi, tanti soldi nostri. Ricordo che anni fa la sinistra voleva la Turchia in Europa, nessuno chiede scusa? Mentre noi siamo con il cappello in mano, la Turchia ha come obiettivo islamizzare l’Europa e nessuno lo ammette!