Prima lo diceva solo il brutto e cattivo Salvini. Ora stanno aprendo gli occhi in molti.
Torna infatti come concreta l’idea che il covid19 sia nato da un incidente di laboratorio. Un’ipotesi calda dopo la richiesta di apertura di un’indagine avanzata dal presidente americano Joe Biden per fare chiarezza.
D’altronde le missioni e le ricerche condotte dalla disastrosa organizzazione mondiale della sanità non hanno dato esiti convincenti. Anzi l’ultima missione è stata giudicata poco più di una farsa dal Dipartimento di stato americano.
Proprio per questo Biden ha ordinato all’intelligence di raddoppiare gli sforzi per indagare sulle origini della pandemia.
Anche il virologo della Casa Bianca Fauci ha riferito di non essere convinto dell’origine naturale del virus.
Inoltre una ventina di importanti scienziati tra cui ricercatori di centri universitari di eccellenza come Stanford, Harvard, il Mit e Cambridge hanno scritto una lettera alla rivista Science per contestare la pretesa verità ufficiale che lo esclude quasi al cento per cento.
Alcuni scienziati parlano chiaramente di virus uscito dal laboratorio a causa di una fuga accidentale.
Ricordate quando Salvini l’anno scorso fu fustigato mediaticamente per aver espresso dubbi sull’origine del virus? Ora nessuno osa mettere la mano sul fuoco in merito all’origine naturale del virus.
D’altronde un’analisi dell’intelligence britannica alimenta i dubbi. Il regime comunista cinese avrebbe nascosto o distrutto le prove sul virus. Avrebbe negato il fatto che si trasmettesse tra esseri umani. Avrebbe messo a tacere o «fatto sparire» medici che volevano avvertire del reale pericolo. La Cina avrebbe anche negato campioni del virus agli scienziati stranieri che ne facevano richiesta e bloccato l’accesso delle organizzazioni internazionali alla provincia di Wuhan, epicentro del contagio.
Insomma indagare su quanto è successo è importantissimo e nonostante i mal di pancia cinesi è doveroso ricercare la verità affinchè i milioni di morti in tutto il mondo non siano dimenticati!