Intervento in Commissione Ambiente
Pechino ha in mano il 60% della produzione globale di auto elettriche e oltre il 60% delle batterie in circolazione nel mondo è made in Cina, di cui il 32% è appannaggio di un solo produttore. Inoltre il 70% dei minerali rari che compongono le batterie come litio, cobalto e rame provengono dalla Cina o dal Congo le cui miniere sono in gran parte proprietà di aziende cinesi. Ricordo che per estrarre questi materiali è necessario usare grandi quantità d’acqua ed energia con notevoli ripercussioni sul clima. Non dimentichiamo che la Cina per la produzione di auto elettriche usa ancora grandi quantità di energia prodotta da centrali a carbone. nel 2022 Pechino ha concesso permessi per 106 gigawatt di capacità in 82 siti, il quadruplo della capacità approvata nel 2021 e pari all’apertura di due centrali a carbone ogni settimana. Un controsenso che dovrebbe far riflettere gli ecologisti. L’Unione Europea sta valutando nuovi incentivi per l’acquisto di automobili che tengano conto delle emissioni di anidride carbonica sprigionate nel loro processo di produzione e distribuzione? Questo potrebbe essere un modo per proteggere l’industria italiana dalle importazioni cinesi, sul modello di quanto avanzato dal Governo francese. Oppure vogliamo continuare a dipendere dalla Cina, caricandoci degli enormi costi economici della transizione green mentre la Cina aumenta le centrali a carbone?