In questo weekend c’è stato un importantissimo referendum in Svizzera.
Gli elettori svizzeri e la maggioranza dei Cantoni si sono pronunciati a favore del divieto del velo integrale. Il Paese elvetico metterà al bando il burqa nei luoghi pubblici e altri veli che coprono il volto, come il niqab, indossati dalle donne di fede islamica.
Gli svizzeri hanno dunque approvato il “divieto del burqa”. Il presidente del comitato referendario, ha affermato che i veli sono “un simbolo di questo Islam politico estremo che è diventato sempre più importante in Europa e che non trova posto in Svizzera. . . In Svizzera, la nostra tradizione è che tu mostri il tuo volto. Questo è un segno delle nostre libertà fondamentali”.
Parole condivisibili e che andrebbero mostrate a tanti buonisti e radical chic di casa nostra.
E’ stato un referendum che ha creato molte polemiche, con il governo svizzero contrario. Ci sono state accuse di razzismo quando invece mostrare il volto porta solo più sicurezza.
E poi chiariamo bene un punto: il velo islamico non è un simbolo di libertà!
Anzi è un simbolo di sottomissione delle donne. Chi lo impone ha un’idea della donna come essere inferiore da coprire. Da tempo mi batto qui in Europa affinchè non si pieghi la testa di fronte alla vergogna del velo islamico. In Europa purtroppo vediamo sempre più spesso le periferie piene di donne velate, a dimostrazione che l’estremismo sta prendendo piede, contando sulla debolezza dell’occidente. La Francia ha persino, recentemente, detto no a una proposta di legge che avanzava il divieto di velo per le bambine.
Bene hanno fatto gli svizzeri, con orgoglio, a rivendicare il diritto alla sicurezza e il rispetto delle libertà fondamentali. Il velo è oppressione, è medioevo e sicuramente non aiuta le donne. Anzi le porta a sentirsi ancora più succubi e schiave.
Noi donne dobbiamo continuare a lottare affinchè nel mondo e in Europa non si dia spazio all’islamismo più becero. Non dobbiamo cedere sui nostri valori!