L’Europa attacca il Made in Italy, anche nel settore della plastica.
Le linee guida della commissione europea per l’abolizione della plastica monouso mettono al bando dal 3 luglio i bastoncini cotonati, le posate, piatti, cannucce, palette, contenitori per alimenti. Il 31 maggio la Commissione ha approvato le linee guida in cui è stato inserito l’obbligo di ridurre anche i consumi di piatti, bicchieri e imballaggi di carta ricoperta da un velo di plastica e che si possono riciclare insieme con la carta, settore in cui l’Italia è molto forte.
La Lega da tempo si batte contro scelte che penalizzano interi settori produttivi e infatti siamo stati tra i pochi a votare no al Parlamento europeo. Come ha detto il ministro Giorgetti la tutela dell’ambiente è sicuramente un obiettivo da perseguire ma non si possono ignorare le conseguenze per le industrie italiane che potrebbero portare a fallimenti aziendali e disoccupazione. Ma l’Europa se ne frega a partire dal commissario all’economia Gentiloni.
La direttiva non colpisce solo la carta plastificata ma anche le bioplastiche biodegradabili, sui cui l’Italia è all’avanguardia in Europa. Incredibilmente, come ha notato anche il ministro Cingolani, l’Europa punta esclusivamente sulla plastica riciclabile. Tutte le altre, come quella biodegradabile o quelle additivate, non vanno bene pur essendo funzionali alla tutela dell’ambiente
Ricordo che sono 50mila nel nostro Paese i lavoratori attivi solo nel packaging cartaceo con i veli di plastica mentre il settore della ristorazione veloce vale circa 335 miliardi di euro e dà da lavorare a 8 milioni di persone. E’ francamente assurdo continuare a mettere davanti l’ideologia senza pensare agli effetti immediati di alcune scelte!