La sinistra non si smentisce mai e ora attacca anche Draghi. Durante il suo viaggio in Libia, il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine dell’incontro con il primo ministro libico ha sottolineato il forte impegno del Paese nel contrasto all’immigrazione clandestina. Un impegno che ovviamente non blocca le partenze ma comunque le limita.
L’Italia ha espresso soddisfazione per quel che la Libia fa per i salvataggi in mare, confermando poi l’aiuto e il sostegno da parte della nostra Nazione.
Parole di buonsenso in un incontro bilaterale che intendeva consolidare e migliorare i rapporti tra i due paesi.
Ma la sinistra ha gridato allo scandalo. I vari Boldrini, Orfini, Majorino e Fratoianni hanno attaccato il premier. Lo hanno accusato di aver nascosto le violenze e le torture, di non aver attaccato i libici sui diritti umani, di non aver criticato la guardia costiera libica, di non aver difeso i poveri migranti.
Insomma la solita armata brancaleone a difesa dell’immigrazione clandestina. Secondo loro Draghi, nella sua prima missione all’estero e nel suo primo incontro con il nuovo governo di unità nazionale, doveva attaccare i libici e dire che gli immigrati li prenderà tutti l’Italia. Assurdità totali da parte degli ossessionati pro immigrazione.
C’è da chiedersi se a parte salire sulla nave ong con Carola, qualcuno dei rappresentanti della sinistra si sia mai recato in Libia a vedere cosa succede con i continui arrivi di immigrati da molte nazioni dell’Africa. Per loro insomma la Libia dovrebbe far partire tutti, in barba agli accordi con l’Italia.
L’ipocrisia dei sostenitori dell’immigrazione senza freni è ormai enorme e inaccettabile. Per noi è prioritario, invece, contrastare le partenze collaborando con i libici e bene ha fatto Draghi a sostenere questa tesi!