Dall’Europa fanno sapere: “I soldi per l’Italia? Sono rinviati forse a fine anno”. Un vero disastro per l’Italia. Per il Governo è un bel problema.
Ecco come stanno le cose: la trattativa tra Consiglio europeo e Parlamento Ue su recovery fund e bilancio europeo non decolla e quindi anche i fondi destinati ai singoli paesi slitteranno. Una brutta tegola per il nostro Paese visto che il Governo contava di coprire quasi metà della prossima manovra attingendo alle risorse in arrivo da Bruxelles. Sui 40 miliardi della Finanziaria, quasi 20 dovevano arrivare dal Recovery Fund.
Il grosso guaio per gli italiani è che il prossimo anno si aprirà con lo sblocco dei licenziamenti e si parla di un milione di persone a rischio. Poi dovrà ripartire la riscossione delle tasse del 2020 (il governo non le ha abbonate, bensì solamente rinviate). Infine le banche riprenderanno a chiedere ai clienti di tornare a onorare le rate di mutui e prestiti.
I fantasmiliardi che Conte vendeva come già fatti in realtà non sono affatto scontati. Da Bruxelles dicono chiaramente che la cassaforte europea non si aprirà tanto presto. Per farla breve, ammesso che alla fine il patto sia raggiunto, i soldi non potranno che arrivare alla fine dell’anno prossimo. Fino ad allora tocca arrangiarsi ma con un Governo del genere c’è da preoccuparsi. Come prevedevamo, era meglio fare da soli, emettendo buoni del tesoro, senza aspettare le bufale europee.
Ma non è finita qui perché il Governo non ha nemmeno presentato i piani per ottenere questi fondi. L’esecutivo non ha un programma di lungo respiro e chiede a ministeri ed enti locali di presentare progetti che spesso sono persino in contrasto tra di loro.
Insomma a differenza di quanto ci hanno raccontato, quella dei soldi europei non è una partita chiusa, perché in Europa sono anco- ra molte le perplessità sul meccanismo che dovrebbe aiutare i Paesi in difficoltà. E pensare che Spagna e Portogallo hanno già fatto sapere di non avere intenzione di usare i prestiti del Recovery visti i tassi di interesse sul mercato.
Rischiamo di rimanere gli unici a chiederli, aspettando di averli chissà quando e senza avere nemmeno i progetti pronti per ottenere i finanziamenti! Sarebbe incredibile ma con questo Governo e questa Europa tutto è possibile.