Si è tenuta a inizio settembre a Parigi una fiera dal nome “un sogno chiamato bebè”.
Il Salone propone anche attività che in Francia (così come in Italia) sono proibite, come l’utero in affitto.
Tra gli stand che pubblicizzano anche la maternità surrogata, anche le madri hanno un prezzo. I donatori di gameti si scelgono su catalogo. E ci sono i “trucchi” per risparmiare.
A Parigi è stato presentato il calendario dei prossimi appuntamenti. Accanto a Colonia e Berlino, città già avvezze a ospitare una Fiera destinata a promuovere le più disinvolte pratiche per esaudire i desideri di ogni possibile aspirante genitore, a sorpresa spunta un prossimo appuntamento in Italia, a Milano nel 2022.
Sarebbe francamente vergognoso portare avanti in Italia qualsiasi azione illegale che faccia riferimento ad una pratica che sfrutta persone deboli, in questo caso soprattutto donne, e non ha alcun rispetto per la vita di bambini, trattati come un prodotto da banco.
Mi chiedo dove siano le femministe. L’utero in affitto calpesta la dignità delle donne.
Alla fiera di Parigi per un neonato “geneticamente sano” si possono spendere tra i 49mila e i 100mila euro
Ognuno può trattare con un commerciante straniero l’acquisto degli ovociti di una donna scelta attraverso un catalogo e si ha poi una vera e propria gamma di scelta sul colore della pelle, quindi l’etnia, da scegliere nonché sul sesso del nascituro e il colore dei capelli.
In Italia e in particolare a Milano non si possono portare avanti iniziative del genere, proibite dalla legge italiana.
Basta con mercificazione del corpo delle donne, della maternità, dei bambini, destinati a diventare un prodotto da acquistare sul mercato
Dare l’ok a questa fiera sarebbe l’ennesimo schiaffo in faccia alle donne!