Non c’è mai al limite al peggio. Oggi è la Giornata nazionale dedicata a Dante, il sommo poeta e vi racconto cosa è successo: in Belgio pur di non urtare i musulmani si arriva persino a censurare Dante. Si avete capito bene!
Una nuova traduzione dell’Inferno della Divina Commedia di Dante, tradotta in fiammingo, ha rimosso Maometto per non essere “inutilmente offensivi”.
Le parole di Dante sono state rimosse, questo capolavoro è stato censurato. Secondo l’editore “In Dante, Maometto subisce un destino crudo e umiliante”.
Dante raffigurò Maometto nel girone degli scismatici come un fantoccio spaccato a metà. Lo descrive come “Rotto dal mento infin dove si trulla”, vale a dire dal mento al basso ventre. Un’immagine forte ma che va contestualizzata al periodo in cui fu scritta l’opera, nel 1300.
Ma per i buonisti di oggi bisogna cancellare persino la storia della letteratura. Dante è razzista, islamofobo e poco inclusivo. Ma vi rendete conto?
In un’Europa sempre più sottomessa agli islamici, si arriva a fare le pulci a una pietra miliare della nostra storia. Arrivano persino a riscrivere la più grande opera mai scritta in italiano.
Il tutto per non urtare i musulmani, ormai sempre più padroni a casa nostra.
Anni fa alcuni estremisti di un gruppo islamico tentarono un attentato nella chiesa di San Petronio a Bologna dove c’è un affresco di Maometto all’inferno.
Per tanti buonisti ormai dobbiamo sputare sulla nostra storia, sui nostri valori, sulla nostra cultura, sulla nostra identità e piegarci ai nuovi arrivati che ringraziano per questo regalo.
Certa sinistra e certi intellettuali da strapazzo tra un po’ ci chiederanno di prostrarci verso la Mecca, in segno di amicizia verso i musulmani.